No al tiro al piccione
La campagna contro il tiro a volo al vivo (in particolare il tiro al piccione) lanciata dal Gruppo negli anni Ottanta del secolo scorso ha coinvolto come una valanga l’opinione pubblica di tutta Italia e, nel giro di due o tre anni, questa pratica è stata abolita su tutto il territorio nazionale.
Nel 1982, in cui ricorreva l’ottocentesimo anniversario della nascita di San Francesco, il Gruppo ha pensato che un modo vero e concreto per commemorare il Santo poteva essere un’azione massiccia per ottenere l’abolizione del tiro al volo. Sono state stampate decine di migliaia di cartoline, indirizzate al Presidente della Repubblica, con una petizione in tal senso, offerte, gratuitamente, a chi ne faceva richiesta: non erano propaganda per il Gruppo, perché non portavano il suo marchio, ma solo la firma di chi le avrebbe spedite. L’azione si è estesa a macchia d’olio: da ogni parte d’Italia e perfino dall’estero sono pervenute richieste, con lettere, a volte commoventi, sempre indignate contro il tiro al volo. Erano cittadini di ogni ceto e di ogni età, oppure Associazioni protezionistiche, che agivano per i loro soci. Questa sensibilizzazione della coscienza ha cominciato a dare, già nel 1982, i primi frutti: se ne è parlato ad Assisi, il 28 marzo, in occasione della Prima Giornata Nazionale dell’Ecologia e poi a Pisa (20 giugno) e a Firenze (19 settembre) in altre riunioni ecologiche; qualche Sindaco non ha rinnovato le licenze di tiro al piccione, sul territorio di propria competenza (Cervia, Carpi, Firenze, Arezzo). E la stampa ha cominciato a parlare del problema: a questo punto, qualche Parlamentare ha raccolto la sfida ed ha presentato proposta di legge per l’abolizione dei tiro a volo al vivo, su tutto il territorio nazionale. Siamo nel 1983: cade il Governo e tutto è da rifare; ma ormai i Deputati, sensibilizzati al problema ci sono e ripropongono le proposte di legge (on. Filippo Fiandrotti, on. Franco Piro, on. Valerio Zanone). Infine nel 1984 siamo alle proteste davanti ai campi di tiro, durante le gare e alle denunce contro i Sindaci che non le sospendono; la più clamorosa è a Montecatini Terme, il 28-29 aprile, in cui sono stati distribuiti 5.000 volantini di protesta. Le Associazioni presenti erano moltissime, locali e non; il Partito radicale si è fatto promotore di una grossa azione di disturbo.
Nel frattempo, in Italia si era creato il Ministero dell’Ecologia, ancora senza portafoglio, ma era un primo passo! E proprio il Ministro on. Alfredo Biondi, aveva proposto dopo i fatti di Montecatini, un disegno di legge, approvato dal Consiglio dei Ministri, che aboliva il tiro a volo al vivo su tutto il territorio nazionale poi convertito in legge.